
Quella discussa in Aula oggi è un’intesa simbolo dell’efficacia degli strumenti di diplomazia pubblica.L’intesa consente di creare un quadro giuridico di riferimento per la disciplina dei rapporti bilaterali tra Italia e Gabon nei settori dell’istruzione, della cultura e tecnologico contribuendo ad una migliore conoscenza delle rispettive culture e dei popoli che le esprimono.
L’accordo può costituire un ottimo esempio di come sia possibile sviluppare proficue relazioni attraverso ambiti non direttamente connessi alle attività economiche o istituzionali e per questo più vicini alle persone: misure concrete e tangibili che possono e devono essere la base delle relazioni diplomatiche del futuro, relazioni basate su quel principio di reciproca comprensione che sottende l’istituto della diplomazia pubblica, al centro della recente riforma del ministero degli Affari Esteri.
La diplomazia culturale è infatti un soft power molto potente, perché permette di creare connessioni stabili direttamente tra i popoli, riservando per le istituzioni un ruolo di ‘facilitazione’. Questa credo sia la strada che più di ogni altra deve essere percorsa. Sempre!
